In questo mese di Mondiali si stima che si muoveranno circa 4,5 miliardi di euro, un valore che li rende il Campionato del Mondo 2018 come il più ricco di sempre.
La Russia, paese ospitante, ha investito 11 miliardi in nuove infrastrutture e stadi, ma conta di recuperare in un arco che copre 10 anni (dal 2013 al 2023) tra i 22 e i 25 miliardi di euro.
Ma le scommesse Mondiali, trainano ben più di un settore: partiamo dai media, dove ci saranno almeno 2 miliardi di investimenti in pubblicità.
Passiamo poi al turismo, che porterà nelle 11 città russe che ospiteranno le 64 partite, circa un milione di tifosi, destinati a riempire stadi, alberghi, ristoranti e locali.
Grandi benefici ne trae ovviamente anche il mondo del calcio con un montepremi da 342 milioni di euro e il ritorno d’immagine dei calciatori che si mettono in mostra per attirare i top club.
E l’Italia? Il fallimento della nazionale azzurra si ripercuote ovviamente anche sui mancati introiti di un evento di questa portata.
La FIGC quest’anno ha perso possibili entrate per 150 milioni di euro, nessun bonus dagli sponsor, nessuna maglietta venduta e crollo del prezzo dei diritti TV.
Mediaset si è assicurata tutti i diritti con “soli” 80 milioni di euro (contro i 180 pagati da Rai e Sky nel 2014), che sono già stati ripagati dalla pubblicità del primo mondiale in chiaro in assoluto.
Giusto per ricordarlo, con i Mondiali vinti nel 2006, l’euforia dei consumatori aveva generato un +1% di crescita del PIL (prodotto interno lordo), circa 16 miliardi di euro.
